Il mancato intervento preventivo di disinfestazione ha portato una vera e propria invasione di zanzare. A peggiorare la situazione ecco i primi due contagi da “West Nile”, dopo i 5 decessi e i 105 casi riscontrati nel vicino Veneto.
Negli anni scorsi a Udine si sono sempre svolte delle disinfestazioni per ridurre la presenza della zanzare in città: venivano eliminate le larve dai tombini e gli insetti adulti dai cimiteri e dai parchi pubblici. Quest’anno invece non è stato effettuato nessuno intervento preventivo per evitare la prolificazione di questi fastidiosi insetti.A peggiorare la situazione si è aggiunta la preoccupazione per i primi due contagi da West Nile segnalati in città dopo i 5 decessi e i 105 casi riscontrati nel vicino Veneto. Gli esperti per fortuna sono unanimi nel ritenere limitato il rischio di epidemia: il virus trasmesso dalla zanzara Culex Pipiens ha conseguenze limitate, è asintomatico nell’80% dei casi e solo in meno dell’1% è capace di evolvere nella forma neuroinvasiva. In più colpisce generalmente persone in età molto avanzata che presentano condizioni cliniche pregresse gravi.
Intervenire a questo punto dell’estate è certamente meno efficace, ma comunque sarebbe utile quantomeno per limitare i danni, ovvero almeno a bloccare la riproduzione degli insetti. E dunque una serie di oèpere di disinfestazione sarebbe auspicabile in tutto il territorio comunale.
Link: Febbre del Nilo a Udine